Earth Hour – un’ora da dedicare alla Terra

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Il 19 marzo torna l’appuntamento dell’ “Ora della Terra” una mobilitazione mondiale organizzata dal Wwf. Dalle 20,30, per sessanta minuti, verranno spenti alcuni monumenti delle città che aderiscono all’iniziativa. Per coloro che vorranno unirsi a questa ora speciale sono previste in tutta Italia cene equo-solidali a lume di candela.

Qualche informazione in più sull’iniziativa su questo articolo

Autrice: Alessandra Fantini

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Una collaborazione green

Blogging e libera espressione su Openmag.it.

Navigando sul sito si possono trovare articoli scritti da me dedicati all’ambiente, a volte seri, come l’entrata degli ecoreati nel codice penale, altre volte di più ampio respiro, come l’approfondimento sulle vacanze da fare in cammino.

Infine, per testare reflex e formazione da videomaker, su Openmag si può dare uno sguardo anche alle interviste dedicate al concorso Oltre di Giornalisti nell’Erba  

e un piccolo assaggio del Festival del Verde e del Paesaggio del 2015.

Buona navigazione!

 

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Apple e Wwf abbattono le emissioni in Cina

Apple si è alleata con l’associazione ambientalista Wwf per la produzione di imballaggi sostenibili. Una foresta da  400mila ettari per diminuire le emissioni di CO2 della produzione cinese.

Scopri di più su Correttainformazione.it

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Riforme del lavoro: se ne discute a via Monte Meta

LA VOCE 27 giugno 2014 pg 3

I ragazzi del Lab Puzzle si confrontano per affrontare le riforme del mercato del lavoro e supportare i giovani che si rivolgono allo sportello CLAP

Nuovi dati ISTAT rivelano una disoccupazione del 46% fra i giovani fra i 15 e i 25 anni. In questo contesto in cui molti ragazzi non studiano e non lavorano, bisognava dare una sferzata per garantire nuova occupazione ed è stato lanciato il “job act”. Di questi cambiamenti se ne è discusso il 18 giugno presso il LAB Puzzle di via Monte Meta, insieme all’avvocato della camera del lavoro autonomo e precario, Alessandro Brunetti, e alla ricercatrice, Maurizia Russo Spena.

Un modo per spiegare ai giovani presenti le modifiche del mercato del lavoro con il decreto Poletti e il disegno di legge in discussione al Senato.

L’avvocato Brunetti afferma che «il Decreto Poletti rende così appetibile e accessibile il contratto a termine da renderlo preferibile a qualsiasi altra forma di contratto ». Secondo il ministero del Lavoro nel primo trimestre 2014 sono cresciuti solo i contratti di lavoro a tempo determinato.

«Con il decreto Poletti, – prosegue Brunetti – ad oggi, si può assumere a tempo determinato senza indicare una causale e nell’arco di 36 mesi si può stipulare quanti rinnovi possibili. Questo continuo rinnovo è un ricatto verso il lavoratore, che nel caso si opponga alla politica lavorativa non vedrà rinnovato il suo contratto».

Modifiche anche sul contratto di apprendistato, che riguarda i giovani fino a 29 anni, in cui era previsto un contratto di scambio: formazione per il dipendente e sgravi per il datore. Con le nuove norme l’obbligo della formazione viene sminuito, infatti prima della legge Poletti era possibile chiedere un’assunzione a tempo intederminato in mancanza di formazione, oggi in caso di mancata formazione il tutto si risolve con una sanzione pecuniaria. Brunetti afferma: «Si lascia l’impianto di norme ma se ne svuota il senso».

Alessandra Fantini

Fonte: LA VOCE del Municipio 13-06-2014

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Roma negata, alla scoperta dell’eredità del colonialismo italiano

Camminare fra i rumori della città e spesso dimenticarsi dell’origine delle strade, degli edifici e dei monumenti che abbiamo intorno.

Un esempio potrebbe essere il Cinema Impero nella zona romana di Torpignattara che ha una sua seconda vita dall’altra parte del Mar Mediterraneo. Infatti l’architetto Mario Messina nel 1937 costruì un edificio gemello ad Asmara. Erano gli anni del colonialismo italiano, dove per le strade capitoline si esaltava la Roma imperiale e dove nelle colonie si trasferivano tutti i riferimenti di una Roma che pensava alla sua espansione. Del tema del colonialismo italiano e dello stretto rapporto fra il Corno D’Africa e il nostro paese ne parla il libro “Roma Negata. Percorsi postcoloniali nella città” edito da Ediesse, che è stato presentato il 17 giugno presso il Laboratorio Puzzle a Roma insieme agli autori la Scuola d’Italiano di Puzzle, il Comitato antifascista di Affile e i ragazzi di Radio OndaRossa.

Il volume è stato realizzato da Igiaba Scego, scrittrice di seconda generazione, nata in Italia con origini somale, e Rino Bianchi, fotogiornalista che in quest’opera ha analizzato le vignette del ventennio, le foto e le diverse rappresentazioni grafiche della presenza italiana in Africa ma anche la rappresentazione delle donne africane in Italia. Un viaggio attraverso la Roma contemporanea alla ricerca di una parte di storia che é stata messa nel dimenticatoio. Il libro nasceva inizialmente come una raccolta fotografica, ma Scego e Bianchi hanno deciso di cambiare rotta dopo il 3 ottobre 2013, giorno in cui morirono centinaia di migranti eritrei al largo di Lampedusa. I due autori hanno voluto dare un carattere diverso al percorso di “Roma Negata”, cercando di sottolineare il legame storico esistente fra Africa ed Italia, scardinando l’idea “italiani brava gente” .

L’idea è stata quella di ripercorrere la storia di alcuni monumenti o edifici legati alla Roma imperiale, ma che in pochi sono veramente capaci di comprendere perchè sono parte di un’epoca del tutto dimenticata, anche se ha lasciato un forte impatto soprattutto nelle ex colonie italiane. Basta pensare che i sessantenni di origine somala, oggi parlano italiano perchè nelle scuole si insegnava la lingua e la storia italiana. Anche i documenti di identità fino al 1973 erano in arabo e italiano. Questo denotava un fortissimo legame con il nostro paese, che purtroppo si è perduto nel tempo, tanto che, attualmente, i giovani somali, così come gli eritrei, parlano inglese, turco e arabo.

Un oblio che ci ha fatto dimenticare il legame stretto fra il territorio italiano e quello del Corno D’Africa, un degrado reale per alcuni monumenti romani, ma anche un degrado della memoria secondo la scrittrice. In questo oblio storico non bisogna dimenticare che spesso riaffiorano visioni diverse della storia che coprono poi la realtà dei fatti. Ad Affile da tre anni è stato eretto un monumento al generale Graziani che in terra etiope ordinò lo stermino mediante il gas.

Alessandra Fantini

Fonte: ROMA CINQUE Notiziario del Municipio V

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La puzza che non ha colore invade diversi quartieri

LA VOCE  13 giugno 2014 pg 8

Il 29 maggio si è riunito il coordinamento dei comitati del III municipio per parlare dei miasmi di Villa Spada e per attivarsi in vista di azioni comuni da intraprendere sul territorio

«La puzza non ha colore» questa è una delle frasi pronunciate durante l’incontro fra comitati di quartiere, per discutere dell’impianto AMA di via Salaria. Circa tre mesi fa infatti è stato costituito un coordinamento a cui aderiscono più di dieci comitati di quartiere del III municipio. L’obiettivo è quello di affrontare temi che riguardano tutto il territorio. Uno di questi è il problema dei miasmi che ad oggi non riguarda più solo Villa Spada ma anche a Fidene, Colle Salario, Serpentara, talvolta anche a Porte di Roma e Talenti. «La puzza non ha colore». All’incontro non sono volutamente presenti politici, perché i cittadini si sentono abbandonati sulle questioni più urgenti. Inoltre si è denunciato come spesso le esigenze del III, si veda la risoluzione dei miasmi di via Salaria, siano state solo una chimera per un tornaconto di visibilità. Presenti i comitati di quartiere di Villa Spada, Fidene, Serpentara, Valmelaina, Colle Salario e il Comitato spontaneo Villa Spada, ma anche semplici cittadini, come Federica che lavora per Fox nell’edificio adiacente a quello dell’AMA, che ha raccontato di come si è vista trasformare l’impianto e di come la sua azienda  ha monitorato l’aria senza nessun rilevamento di sorta, nonostante il cattivo odore. Arrivato anche l’annuncio della chiusura del ricorso alla Commissione Petizione Europee. Daniele Poggiani del Comitato Spontaneo dichiara: « La nostra richiesta è chiusa in quanto dal governo italiano sono giunte rassicurazioni sul fatto che i miasmi sono concentrati in poche ore giornaliere e in alcuni momenti transitori e la puzza potrebbe essere risultato di una diversa concausa fra diversi fattori tra cui il depuratore Acea di via Salaria». Per l’impianto AMA di via Salaria, oltre a far presente la raccolta firme di 2640 cittadini  presentata dal Comitato spontaneo di Villa Spada per una denuncia penale, ancora in corso, si è cercato di fare proposte comuni per dar forza alle battaglie dei cittadini di Villa Spada. I giornali qualche hanno riportato fra le proposte anche quelle di intasare gli ospedali per produrre referti medici, o di manifestare per le strade. Conclude Poggiani: «Le azioni riportate dai giornali sono solo una proposta personale e non una decisione presa dai comitati.  Sicuramente vogliamo fare una raccolta firme importante, così come è stata fatta per la denuncia in procura, per far sapere alla Commissione Europea che sono molti i cittadini che vivono questo disagio».

Alessandra Fantini

Fonte: LA VOCE del Municipio 13-06-2014

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AMA Via Salaria: foto bimbi Rom e nuovi miasmi

LA VOCE  30 maggio 2014 pg14

Foto di bimbi Rom che giocano vicino l’impianto AMA, blitz di Bonelli e Angelilli e guasti che paralizzano la raccolta dell’indifferenziata.

L’impianto AMA è tornato a far parlare di sé.

A seguito della foto apparsa su lungotevere.net, in cui si vedevano bambini che giocavano all’interno della cartiera di via Salaria, proprio a pochi metri dall’impianto di trattamento dei rifiuti, il Presidente della Commissione Politiche sociali del III municipio, Yuri Bugli ha sottolineato in una nota la preoccupazione per le persone ospitate nell’ex Cartiera, con riferimento ai miasmi che loro, come gli abitanti del quartiere Villa Spada, sono costretti a respirare, accennando anche all’impegno dei cittadini che si battono per la chiusura del TMB.

Una nuova ondata maleodorante è stata al centro della visita a sorpresa, il 17 e il 18 maggio, del consigliere Cristiano Bonelli e di Roberta Angelilli, europarlamentare impegnata più volte per la risoluzione dei problemi di Via Salaria 981. Dalla visita è stato sottolineato un aumento esponenziale del quantitativo di rifiuti trattati dall’impianto. Bonelli ha dichiarato: «Era stato promesso che da maggio ci sarebbe stata una progressiva diminuzione del conferimento dei rifiuti in vista della definitiva dismissione dell’impianto entro il 2015. Invece con il passare del tempo aumentano i rifiuti e aumentano i rimandi per la risoluzione del problema».

Il 18 maggio ha presenziato fuori l’impianto anche Adriano Travaglia del comitato spontaneo ‘Stop alla puzza’ confermando l’aumento dei rifiuti che rimangono più a lungo nella struttura per il non smaltimento. Il comitato di cittadini di Villa Spada non è stato per nulla coinvolto ed era completamente all’oscuro della situazione.

A seguire AMA ha confermato l’aumento dei rifiuti a causa della temporanea chiusura per manutenzione straordinaria programmata di una linea dell’impianto di termovalorizzazione di Colleferro, con conseguente intasamento del TMB di via Salaria, il quale si è bloccato per un guasto e forse per la gran presenza di rifiuti.

Il vice presidente della Commissione Ambiente del III municipio Angelo Massacci, non commenta sulla visita di Bonelli e Angelilli presso il TMB e sottolinea la nota riportata dall’AMA sugli impianti di Colleferro e Via Salaria e la tempestiva risoluzione.

«Mi vergogno come amministratore municipale e come residente del III Municipio per l’impotenza dell’amministrazione capitolina dinnanzi al dramma che colpisce i cittadini di Villa Spada e Fidene, costretti a vivere chiusi in casa per cercare di sfuggire alla puzza nauseabonda proveniente dall’impianto Ama di via Salaria» lo dichiara in una nota Riccardo Corbucci, presidente del consiglio del III Municipio.

Intanto a poche settimane dall’ultimo incontro fra rappresentanti dei cittadini, municipio e Comune insieme al tavolo tecnico istituito per la segnalazione dei miasmi, si attendono nuovi aggiornamenti viste le richieste del Consiglio straordinario di febbraio in cui era stato fissato nel 2015 la data della chiusura dell’impianto.

Alessandra Fantini

Fonte: LA VOCE del Municipio 30-05-2014

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AMA: nuovo incontro fra cittadinanza e Comune

LA VOCE  16 Maggio 2014 pg 12

Un tavolo tecnico per diminuire i miasmi di via Salaria, mentre i vertici AMA rievocano la conversione dei TMB

Si è tenuto la scorsa settimana, un nuovo incontro tra Comune, Municipio, esponenti del comitato Villa Spada e del comitato spontaneo. Un tavolo tecnico che ha le sue radici nell’incontro di alcuni mesi fa, quando il comitato spontaneo iniziava a interlocuire con l’Assessore all’Ambiente Estella Marino.

Adriano Travaglia del comitato spontaneo, ha dichiarato che i tecnici stanno studiando un modello matematico per migliorare la situazione dei miasmi,  con una collaborazione a comunicare il posto e gli orari con una cadenza quindicinale, in vista della chiusura del TMB.

In attesa del piano industriale AMA che si inizierà a discutere nel giugno 2014, a seguito dell’ultimo piano approvato nel 2004, le dichiarazioni della società vertono su due punti: aumento della differenziata e trasformazione dei quattro impianti TMB.

Entro fine anno la raccolta differenziata sarà estesa a cinque nuovi municipi, con una conseguente diminuzione dei rifiuti negli impianti TMB e con buone speranze per via Salaria.

In un’intervista all’agenzia Dire, il presidente AMA, Daniele Fortini ha dichiarato: «C’é bisogno di un’altra dotazione impiantistica per sostenere la raccolta differenziata e l’obiettivo del recupero di materia, non più i TMB». L’obiettivo è riconvertire alla produzione di CSS (combustibile solido secondario) dalla attuale produzione di CDR (combustibile derivato dal rifiuto) i quattro TMB della Capitale. Il CSS può essere infatti conferito, ad esempio in cementifici, al fine dell’incenerimento e della produzione di energia.

Durante l’incontro fra Comitati e Comune si è parlato anche del CSS come una versione più evoluta del CDR e perciò un’evoluzione del trattamento dei rifiuti.

Nino D’Aloiso del comitato Villa Spada, in merito dichiara che lo scopo è quello di chiudere l’impianto, mentre Travaglia conclude: «Noi continueremo a lottare finché qui si continueranno a fare lavorazioni dannose alla salute. Noi diciamo sempre, la politica ce lo ha messo, la politica lo deve togliere».

Alessandra Fantini

Fonte: LA VOCE del Municipio 16-05-2014

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Punti Verdi Qualità, maggiore trasparenza per i cittadini

LA VOCE  02 Maggio 2014 pg 10

Carteinregola chiede maggiore trasparenza nella gestione e nell’affidamento dei Punti Verdi Qualità

Sono i Punti Verdi Qualità (PVQ), un nodo gordiano che dal Comune tocca le aree verdi dei nostri territori influenzando anche la qualità della vita dei cittadini. Nati nel 1995 avevano l’obiettivo di creare spazi ludico-sportivi in aree dismesse e degradate delle periferie romane. L’idea era affidare queste aree per farne centri sportivi e di intrattenimento sociale, con concessioni gratuite del Campidoglio ad imprese private di aree verdi per 33 anni, con garanzia fideiussoria del Comune per complessivi 600 milioni di euro.

Di questo esperimento pubblico-privato quasi ventennale, vennero varati 76 progetti e ad oggi, secondo l’associazione Carteinregola, solo sedici progetti sono terminati, gli altri sono rimasti aperti oppure sono stati abbandonati.

L’associazione Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio ha chiesto di verificare tutte le concessioni e i comodati d’uso di beni pubblici affidati dall’amministrazione a privati e di metterli on line per una massima trasparenza, soprattutto dopo l’istituzione dell’ennesimo ufficio di scopo, con un nuovo ordinamento degli uffici che separa, nell’ambito del Dipartimento Tutela Ambientale, la gestione del verde pubblico da quella dei Punti Verde.

Nel municipio, uno dei Punti Verde Qualità è quello della Bufalotta, inaugurato nell’ottobre 2007,  con uno spazio di circa 70mila metri quadrati che ospita diversi tipi di strutture. Dal 2012 ad oggi è gestito dal Comune di Roma, precisamente dal dipartimento Ambiente, a seguito di un ripianamento dei debiti costato più di 10milioni di euro.

La gestione diretta tuttavia viene sancita solo per Prati Verdi della Bufalotta, mentre la società Maximo gestisce la palestra, dove dal 31 marzo risultano scaduti i contratti di lavoro di alcuni dipendenti, con il rischio per le attività e i posti di lavoro.

Alessandra Fantini

Fonte: LA VOCE del Municipio 02-05-2014

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Nuova vita per la scuola di viale Adriatico

LA VOCE  02 Maggio 2014 pg 5

Dopo i primi lavori nell’istituto, altri 200.000 euro serviranno per la Palestra Agnini

Si sono conclusi i lavori di recupero della struttura degli anni ’30 di viale adriatico, dando ai suoi studenti uno spazio più idoneo alla loro formazione.
La Regione Lazio che ha la proprietà dell’immobile, è intervenuta con un primo stanziamento di 200 mila euro che ha permesso la messa in sicurezza dell’istituto frequentato ogni giorno da circa 900 alunni delle tre scuole presenti, dalla materna alla secondaria.
In una nota il presidente del Municipio Paolo Marchionne ha dichiarato: «La conclusione dei lavori di messa in sicurezza del plesso scolastico di viale Adriatico, 140 testimoniano l’impegno che stiamo mettendo per rendere le scuole del III Municipio luoghi più funzionali e dignitosi ».
Un’altro stanziamento di 200.000 euro è stato previsto dalla Regione per la ristrutturazione dell’impianto sportivo interno all’Istituto chiuso per inagibilità. I nuovi lavori sono già cantierati e interesseranno la Palestra Agnini in cui sarà possibile riprendere la normale attività sportiva e agonistica entro giugno.
Una risorsa per tutto il municipio, considerando che è l’unica struttura sportiva del territorio ad essere omologata per i campionati provinciali e regionali di pallavolo, basket e ginnastica, oltre che uno spazio per gli alunni della Montessori.
La riapertura della palestra e la disponibilità di una struttura sportivamente così importante per il territorio, forse renderà un piccolo omaggio alla giovane giocatrice di volley Valentin a Col, deceduta l’estate scorsa all’Ospedale di Orbetello. La famiglia infatti proprio per ricordare la passione della figlia per lo sport aveva avviato, d’intesa con la Presidenza del III Municipio, la costituzione di un fondo per contribuire alla ristrutturazione e l’utilizzo a fini sportivi e sociali della palestra «Ferdinando Agnini».

Alessandra Fantini

Fonte: LA VOCE del Municipio 02-05-2014

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