La possibile riconversione dell’impianto AMA

La possibile riconversione dell'impianto AMA

Il Comune di Roma ha votato la mozione sulla riconversione dell’impianto AMA di Via Salaria. Nel documento il sindaco Alemanno e l’Assessore competente si sono impegnati affinché la struttura a ridosso di Villa Spada sia convertita in un impianto di selezione per la frazione “leggera” secca e differenziata, abbandonando il Trattamento Meccanico Biologico, processo che porta fastidi per i miasmi da più di un anno e mezzo.
Nei giorni scorsi inoltre è stato approvato anche il Piano Strategico Operativo 2013 di Ama, in cui è stata inserita la richiesta di delocalizzazione dell’impianto.
Nel frattempo però bisogna dar seguito alle scelte del Ministero. Il piano rifiuti è stato bocciato dal TAR, mentre il ministro dell’ambiente Clini chiede che i rifiuti della Capitale siano selezionati negli impianti del Lazio per poi esser trattati principalmente a Roma.
Nessun nuovo impianto, prosegue il ministro ma l’utilizzo ottimale di quelli esistenti.
E qui rientra anche la questione dell’impianto di Via Salaria, 981.
Dopo le boccate di ossigeno sulla riconversione ed una possibile delocalizzazione (in tempi molto incerti) ad oggi il possibile aumento dei rifiuti da trattare nella struttura vicina a Villa Spada, cade come una spada fra capo e collo. Entro il 25 gennaio si sceglieranno le strutture di Roma da potenziare per il trattamento dei rifiuti.
Anche Adriano Travaglia del comitato di quartiere Villa Spada interviene su questo possibile aumento: «Su alcuni giornali sono apparsi dati che secondo il comitato risultano vecchi. Personalmente penso siano numeri dati al lotto». E prosegue: «Si parla di Rocca Cencia che lavora al 50% delle sue capacità, non funziona come struttura di trattamento meccanico biologico da più di 6 anni per quello che sappiamo, fanno solo una separazione della già differenziata».
«Su via Salaria è stato detto che lavora al 50% quando altre fonti e lo stesso Benvenuti insieme all’ingegner Viscon hanno dichiarato pubblicamente che via Salaria lavora già al massimo della sua capacità ovvero le ufficializzate 750 tonnellate giornaliere. Invece Clini dichiara che lavora a poco più del 50%. Su che cosa fanno i piani e basano i loro programmi?»
Il Presidente della Commissione Ambiente-Urbanistica del IV Municipio Stefano Ripanucci dichiara che c’è un problema aperto sulla tematica della gestione dei rifiuti e quindi tutto è possibile. «E’ una fase di monitoraggio delle strutture esistenti e di quelle che sono implementabili. É una situazione in evoluzione che è difficile dire con certezza cosa stia accadendo. Vedremo quali saranno le ricadute nel nostro territorio».

Alessandra Fantini

Fonte: LA VOCE del Municipio 18-1-2013

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